Intervista-luce allo street artist Iramo Samir

Come notti stellate di idee, le interviste-luce ci rischiarano la mente, donandoci illuminazioni improvvise. A farci luce oggi è il talentuoso street artist Iramo Samir. Nato a Rabat, vive a Casablanca e il suo studio si trova in una località ad alcune decine di chilometri da Marrakech chiamata Lalla Takerkoust. Ecco i bagliori dei suoi volti…

Claudia Avolio

Che cos’è un volto per te?

Per me un volto è un indizio. Attraverso il volto vediamo la geografia, tramite il volto scorgiamo la cultura. Il volto è un’espressione, ed è come l’impronta grazie alla quale distinguiamo l’essere umano.

Murales a Lalla Takerkoust, 2017. Courtesy of Iramo Samir
Murales a Lalla Takerkoust, 2017. Courtesy of Iramo Samir

Chi sono le persone che dipingi? E come le scegli?

Gran parte delle persone che ritraggo sono amazigh, ma dipingo anche altre persone. Quello che ricerco sempre è la bellezza.

Iramo Samir, Old man from Morocco, Marrakech, 2017. Courtesy of Iramo Samir
Iramo Samir, Old man from Morocco, Marrakech, 2017. Courtesy of Iramo Samir

Come ti sei avvicinato alla pittura e alla street art?

All’inizio disegnavo per i tifosi più sfegatati della squadra di calcio Wydad Casablanca. Ero un ammiratore della street art, mi piacevano i lavori degli artisti. Quando mi sono sentito pronto, mi sono cimentato anch’io nella street art ed è stato meraviglioso.

Una casa di Lalla Takerkoust dipinta da Iramo Samir, 2017. Courtesy of Iramo Samir
Una casa di Lalla Takerkoust dipinta da Iramo Samir, 2017. Courtesy of Iramo Samir

Nella tua bellissima serie Between thorns and roses (Tra le spine e le rose), a un primo sguardo si notano delle piccole macchie di colore disposte sui volti molto espressivi da te ritratti, e ci si accorge poi guardando meglio che in realtà sono tanti fiorellini che contribuiscono a creare quella sorta di texture. Raccontaci qualcosa di questo tuo progetto.

Il titolo è una metafora con cui intendo esprimere le contraddizioni: il giorno e la notte, la verità e la falsità, il bene e il male, e tutto ciò che è contraddittorio nella vita. La vita in sé è fatta di contraddizioni e di opposti in cui l’essere umano vive, nuotando tra quelle onde. L’essere umano è fatto di questo e non esisterebbe se nella sua vita non ci fossero le contraddizioni: sono ciò per cui ci rattristiamo e ciò che al contempo ci dà speranza. Ho scelto le rose e le spine proprio perché sono due opposti, e li troviamo nel corpo della stessa pianta. Inoltre le rose sono belle a vedersi, per questo le ho scelte come pelle per le persone.

Iramo Samir, dalla serie Between thorns and roses, 2018, tecnica mista, 130x110. Courtesy of Iramo Samir
Iramo Samir, dalla serie Between thorns and roses, 2018, tecnica mista, 130×110. Courtesy of Iramo Samir

Ho visto che hai preso parte a diversi festival di street art.

Sì, ho partecipato al festival JIDAR – Toiles de Rue a Rabat, allo Sbagha Bagha Casablanca Street Art Festival, e ad altri eventi.

Murale di Iramo Samir realizzato partendo da una foto di Marghadi Said, per il festival di street art Jidar (Rabat), 2018
Murale di Iramo Samir realizzato partendo da una foto di Marghadi Said, per il festival di street art Jidar toiles de rue (Rabat), 2018. Courtesy of Iramo Samir

Come definiresti l’uso che fai del colore?

Col colore ho un rapporto spontaneo. Utilizzo i colori a seconda dei miei stati d’animo, non si tratta di una scelta.

C’è un messaggio che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Il messaggio che voglio trasmettere non è qualcosa di specifico, varia a seconda di ciò che dipingo. Ma il comune denominatore dei miei lavori è l’interesse per l’essere umano.

Courtesy of Iramo Samir
Courtesy of Iramo Samir

In copertina un’opera di Iramo Samir dalla sua serie Between thorns and roses, tecnica mista, 2018, 78×60 cm. Courtesy of Iramo Samir

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