Mirrors of Babel, l’installazione di eL Seed a Toronto

Nel video condiviso dall’artista c’è una bellissima riflessione sull’opera…


Mirrors of Babel è l’installazione realizzata dallo street artist eL Seed (Tunisia – Francia) per Nuit Blanche Toronto (Canada), festival dedicato all’arte contemporanea che si è svolto dalle 19:00 del 29 settembre 2018 alle 7:00 dell’indomani mattina.

Nel video condiviso dall’artista c’è una bellissima riflessione sull’opera in cui è lo stesso eL Seed a parlare. ArteAraba.com ha cercato qui di rendere le sue parole in italiano:

“Quanto bene ci vediamo e sentiamo l’un l’altro? 

Una volta ho letto che come esseri umani cerchiamo eternamente di spezzare la nostra solitudine. 

Se è davvero così, questo cosa fa di un luogo del genere?

Siamo seduti all’incrocio più trafficato di Toronto e sono venuto qui per creare un’opera d’arte per il festival Nuit Blanche.

Voglio che l’opera rifletta lo spazio che occuperà

e questa città sembra essere il luogo con più diversità al mondo.

La “Torre di Babele” è un racconto biblico che spiega perché le persone nel mondo parlano lingue diverse.

Secondo quanto dice il mito, noi esseri umani costruimmo una torre  che raggiungeva il cielo nell’antica città di Babilonia.

Ma per questo atto di tracotanza fummo puniti con la maledizione di lingue incompatibili, rendendoci non più capaci di costruire la torre né di comprenderci l’un l’altro.

Così ci spargemmo nel mondo, lontani gli uni dagli altri.

Essendo cresciuto in una famiglia di immigrati tunisini in Francia, questa è una storia che ho sempre trovato interessante,

perché per me l’arabo è stata questa specie di magica lingua straniera in grado di consentirmi di conciliare la mia identità francese con la mia identità tunisina.

Così ho deciso di creare una torre mia

non in nome dell’ambizione,

ma una torre che invita gli “altri”.

(commenti in diverse lingue delle persone al festival Nuit Blanche): 

“È scritto in arabo?” “Credo di sì”

“Sarà il Corano o una cosa del genere?” “Non so, ma è bellissimo”

“Che dice?”

“Ah, è uno stile di graffiti…”

“Qui dice che è una poesia Mohawk indigena di un centinaio di anni fa”

Mirrors of Babel è una torre che celebra la diversità di oggi, riconoscendo al contempo la terra e la base su cui poggia.

Stanotte, in mezzo a una folla piena di sconosciuti provenienti da tutto il mondo, mi chiedo se potremmo inconsapevolmente avere noi i pezzi che mancano agli altri”.

Nel testo che accompagna il video, eL Seed spiega poi così la sua opera:

“(…) L’atto stesso di ricostruire la Torre di Babele partendo dalla lingua (o dalle lettere) è una mossa simbolica che sottolinea un aspetto chiave della mia pratica: l’idea che la lingua araba possa unirci attraverso la sua bellezza estetica. Ed è anche un omaggio alla comunità pluralistica di Toronto (…) e la sua gente, invece di essere divisa dalla lingua materna di ciascuno, è unita dalla lingua che ha in comune. L’opera d’arte, formata da specchi che riflettono le immagini di chi la vede, è un testamento visuale di questa unità, che mi ha ispirato a fare ricerche sul mito originale.

Il contenuto dell’architettura calligrafica si basa sulla traduzione in arabo di “Prairie Greyhounds” (1903), poesia in due parti della poetessa, scrittrice e artista di performance E. Pauline Johnson (Tekahionwake) del XIX secolo. La poesia era un’ode a un nuovo Paese, descrivendo un viaggio a ovest verso la “Terra Promessa” nella prima metà, plasmando la struttura a Yonge-Dundas, e un viaggio di ritorno a casa nell’est nella seconda metà, incorniciando l’opera a Scarborough.

L’installazione è stata creata per Nuit Blanche Toronto e curata da Tairone Bastien. Il video è di Ken Galloway e Rouzbeh Heydari”.

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