La Palestina nella matita di Samah Shihadi

Nata a Sha’b nel 1987, l’artista Samah Shihadi vive a Haifa. Si è laureata all’Oranim College (2012) e ha ricevuto un Master of Fine Arts all’università di Haifa (2015). Dipinge da quando ha memoria e avendo trascorso 7 anni a studiare arte è emersa come talento raffinato che padroneggia l’arte del disegno. Ciò che realizza a matita può solo essere descritto come sublime, anche se i soggetti spesso possono essere strazianti. Samah Shihadi si concentra sulle sfide quotidiane personali e sociali che le donne affrontano nell’ambiente domestico e al di fuori. La sua empatia e fermezza sono articolate in modo sensibile e bellissimo in molte delle sue opere. Temi legati alla nostalgia e allo sfollamento uniscono le donne; anche se le loro pratiche contrapposte al contesto di continua agitazione geopolitica sono distinte, sia Samah Shihadi che Tabari Idliby esprimono un desiderio condiviso da molte persone della diaspora palestinese di ritornare alle proprie radici. Samaha Shihadi impiega una tecnica iperrealistica per ritrarre in modo fedele il mondo che incontra. Avendo lasciato la sua famiglia (…) l’artista trova conforto nel cibo e nella cucina, promemoria tangibile della sua infanzia e dei suoi affetti. Per Samah mettersi a tavola con i propri familiari diviene emblematico della casa, con le tradizioni, le ricette e le storie della Palestina che si ridestano. Per chi è sfollato ed esiliato, questa nostalgia condivisa diventa un’àncora al passato della propria famiglia. Vincitrice di diversi premi, di recente ha ricevuto lo Young Artist Award dal Ministero della Cultura e dello Sport. Al momento ha preso parte a oltre 15 mostre.

Testo della Zawyeh Gallery tradotto da Claudia Avolio

In copertina un’opera di Samah Shihadi dal titolo Harvest Break #1, 2017, carboncino e matita su carta, 70×100 cm. Courtesy of Zawyeh Gallery (Ramallah)

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