Agosto è stato il mese dell’addio all’artista e autore di scritti e libri d’arte Kamal Boullata (Palestina).
Sul canale Youtube di Art Dubai c’è questo bellissimo video dal titolo Meet Kamal Boullata in cui l’artista affermava:
“Scrivere è un modo di andare a casa, dipingere è essere a casa. Così svolgo le due cose al contempo, mentre continuo ad andare avanti”.
In questo secondo video sempre di Art Dubai lo ascoltiamo raccontare del suo rapporto coi luoghi e con la pittura:
Di Berlino, dove viveva dal 2012, sentiamo che dice: “Essendo qui a Berlino la mia mente si apre e mi sento vent’anni più giovane”. Alla sua Gerusalemme, dov’era nato e cresciuto, e alla Palestina in senso più ampio, sentiva di appartenere, “ma allo stesso tempo ho trovato la mia casa nel mio lavoro, nei miei dipinti”. E alla pittura dedicava queste parole: “Ogni bambino dipinge. Alcuni crescono e diventano adulti, altri restano bambini e continuano a giocare. A volte sono fortunati e possono vivere della loro pittura. Altre volte no, ma non a causa loro: per via di dove vivono e del tempo”.
Sul sito della Meem Gallery di Dubai, che rappresenta l’artista, c’è questa bella biografia, che ho tradotto in italiano su gentile concessione della galleria:
Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1965, ha proseguito gli studi alla Corcoran School of Art di Washington DC dal 1968 al 1971, ricevendo un Master of Fine Arts. Negli ultimi quattro decenni ha vissuto negli Stati Uniti (1968-1992), in Marocco (1993-1996) e in Francia (1997-2012). Si è trasferito a Berlino nel 2012.
Lavorando principalmente con la serigrafia, in molte delle sue opere è stata usata la scrittura cufica, antica forma di calligrafia araba, per creare composizioni colorate e geometriche su carta. Rievocando la sua infanzia trascorsa a Gerusalemme, molto del lavoro di Kamal Boullata esplora i temi dell’identità e dell’esilio attingendo dalla sontuosa decorazione della Cupola della Roccia così come dal caratteristico ricamo della sua nativa Palestina.

Kamal Boullata ha ricevuto numerosi premi e assegni di ricerca tra cui il Fullbright Senior Scholar Fellowship per fare ricerca sull’arte islamica in Marocco (1993, 1994) e il Ford Foundation Research Grant, New York, per fare ricerca sulle origini della pittura in Palestina (1740-1940) nel 2001. Gli studi pioneristici dell’artista rispetto all’arte palestinese sono stati il soggetto di tre pubblicazioni e i suoi scritti sull’arte e la cultura araba classica e contemporanea sono stati pubblicati in numerosi cataloghi, antologie e riviste accademiche.
Tra le mostre personali di Kamal Boullata:
- Addolcendo (Meem Gallery, Dubai, 2017)
- “… And There Was Light” (Berloni Gallery, Londra, 2015)
- Bilqis (Wiensowski & Harbord, Berlino, 2013)
- Mare Nostrum (Musée du Château Dufresne, Montreal, 2002)
Delle mostre collettive citiamo:
- The Sea Suspended (Tehran Museum of Contemporary Art, Tehran, 2016)
- Imperfect Chronology: Arab Art from the Modern to the Contemporary. Debating Modernism II (Whitechapel Gallery, Londra, 2016)
- Adventures of the Black Square: Abstract Art and Society 1915-2015 (Whitechapelo Gallery, Londra, 2015)
- Tariqah (Barjeel Art Foundation, Sharjah, 2014)
- Modernité plurielle. Art arabe contemporain (Institut du Monde Arabe, Paris, 2008)
- Word Into Art: Artists of the Modern Middle East (British Museum, Londra, 2006)

I dipinti, le serigrafie e i libri d’artista di Kamal Boullata sono stati esposti in Europa, negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Le sue opere si trovano in molte collezioni private e pubbliche tra le quali quella del British Museum (Londra), dell’Institut du Monde Arabe (Parigi), della New York Public Library (New York), della Barjeel Art Foundation (Sharjah), della Khalid Shoman Foundation (Amman), Alhambra Islamic Museum (Granada), Sharjah Art Museum (Sharjah), Bibliothéque Louis Notari (Monaco) e al Mathaf: Arab Museum of Modern Art Doha).
– Meem Gallery.
In copertina Kamal Boullata, Bilqis 3, 2013. Courtesy of Meem Gallery