“Sento che l’invisibile è l’inconscio di una società…” (Nadia Kaabi-Linke)

Oggi per la rubrica “Voci d’arte araba” ascoltiamo l’artista Nadia Kaabi-Linke in uno degli splendidi video della serie Art Dubai Portraits. Art Dubai ci descrive il suo lavoro come “intrecciato a temi sociopsicologici: la percezione, il ricordo, le identità costruite geograficamente e politicamente”

Padre tunisino, madre ucraina, Nadia Kaabi-Linke è nata a Tunisi (1978) dove ha studiato all’Accademia di Belle arti. Proseguiti gli studi alla Sorbona di Parigi, oggi vive e lavora a Berlino. Ad Art Dubai ha raccontato la genesi di una sua installazione e cosa la ispira come artista

“Direi che il mio lavoro si adatta sempre ai luoghi in cui mi trovo. Come in questo caso ad Amman: ho scoperto un posto che sembrava una rovina; ho iniziato a parlarne e a chiedere in giro cosa fossero questi edifici e perché erano stati demoliti. In una delle case demolite viveva una donna. Il padre era morto e lei aveva sognato che le diceva: “Ho trovato quest’anello d’oro nelle fondamenta della casa”. Lei l’ha interpretato come se il padre le stesse dicendo che c’era un tesoro nelle fondamenta e che doveva scavare alla sua ricerca. La donna allora ha deciso di distruggere la propria casa per cercare l’oro. Non ne ha trovata neanche l’ombra e se n’è andata. Questo spazio in rovina ha una recinzione molto rudimentale, e ho notato che questa separazione viene tenuta su e protetta. È una specie di metafora o parallelismo per la nostra attuale situazione nel mondo. Vediamo che il modo in cui consumiamo e produciamo, se crea ricchezza, crea anche maggiore miseria e povertà, non solo a livello sociale, perché sappiamo che la Terra non può più sostenere tutto questo. Preferiamo mantenere la nostra comfort zone e proteggerla anche se non regge più. Quest’opera si chiama Das Kapital – Epilogue, dal famoso libro di Karl Marx, e ne è stata l’illustrazione perfetta a mio avviso, anche riguardo all’aneddoto di questa donna.

Io presto attenzione ai particolari. Mi interessa ciò che di solito la gente vede senza farci caso e ciò che definisco ‘l’invisibile’: è lì ma sembra non importare abbastanza da prestarvi attenzione. Ecco cosa attrae davvero la mia, di attenzione: queste piccole cose – o a volte grandi – raccontano molto di noi, della nostra società e del nostro habitus. Così, in qualche modo, sento che l’invisibile è l’inconscio di una società, presente all’interno delle sfere dello spazio urbano. Quello è un campo di ricerca per me, e traggo vera ispirazione da ciò che la gente mi racconta mentre non pensa a cosa sta dicendo, queste cose che non controlli. Si tratta di una sperimentazione permanente, coi materiali, con le persone che ho intorno. Sperimento me stessa, le mie linee di demarcazione, i miei confini – quanto in là posso spingermi con le cose. La strada è più importante dell’obiettivo stesso”.

Nadia Kaabi-Linke, artista (Tunisia – Ucraina – Germania)

citazione tratta dal video “Nadia Kaabi-Linke” (2020) per la serie Art Dubai Portraits

fonte: canale Youtube di Art Dubai (Sito web: artdubai.ae – Instagram:https://www.instagram.com/artdubai/)

traduzione di Claudia Avolio

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